Le città e gli accampamenti romani erano tagliati in quattro dalle due principali strade, il Cardo e il Decumano. Da questa divisione, di origine etrusca, derivava la divisione delle città in quartieri e successivamente in isolati (insulae).
Con il medioevo e la rinascita delle Città, le città furono divise in quartieri (o anche in terzieri come la vicina Siena o sestieri come Ascoli) e questi ultimi diventarono la principale divisione amministrativa delle città stesse.
Le prime testimonianze dei quartieri medievali ad Arezzo sono dell’inizio del Duecento, correlate alle mura costruite in epoca tarlatesca. Le porte della Città da cui prendono il nome i Quartieri sono Porta Crucifera, Porta del Borgo, Porta del Foro e Porta Sant’Andrea.
Fino a quando Arezzo conserva l’indipendenza (1384) i Quartieri sono alla base della vita amministrativa della città, svolgendo funzioni politiche, giudiziarie e fiscali: poi perdono d’importanza e alla fine del Seicento cambiano denominazione (San Clemente, San Lorentino, Santo Spirito e Crucifera)
I quartieri medievali vengono ripristinati nel terzo-quarto decennio del Novecento con il nome di rioni e la partecipazione alla Giostra del saracino diviene la loro principale ragion d’essere.
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